Paolo Cesarini fu giornalista, scrittore. Se vogliamo, e non che a lui interessasse essere definito così, intellettuale.
Fu soprattutto senese, della Contrada della Tartuca.
Riprenderne gli scritti può essere difficoltoso (per la reperibilità) ma utile, specie in questi giorni di parallelismi e rievocazioni.
Il maggio scorso fu pubblicato, grazie alla Fondazione Bilenchi, un quaderno diaristico scritto fra Italia e Grecia (i riferimenti sono QUI).
Sulle bancarelle dei libri fuori commercio, fuori catalogo, fuori di tutto, cercate l’eloquente Italiani Cacciate il Tiranno. Che poi saremmo noi stessi.